A poco meno di un mese dall’inaugurazione di un nuovo sistema di “alimentazione elettrica di riserva” messa a punto da Tesla nel sud dell’Australia, il sistema è stato duramente messo a prova con risultati eccellenti.
Si tratta della più grande batteria al mondo agli ioni di litio (le stesse usate per i laptop e i gli smartphone), costruita a Hornsdale, che nelle ultime tre settimane è intervenuta per limitare i danni che si sarebbero avuti in seguito a importanti interruzioni nell’erogazione di energia elettrica. La grande “batteria” di Tesla ha risposto in tempi estremamente più rapidi rispetto a tutti i sistemi che generalmente si utilizzano ed entrano in funzione quando si hanno situazioni di emergenza.
La settimana scorsa la batteria è entrata in funzione in soli 0,14 secondi dopo che uno degli impianti più grandi dell’Australia, quello di Loy Yang, nello stato di Victoria, ha subito un calo improvviso e inspiegabile nella produzione di energia. E solo una settimana prima un altro problema alla centrale aveva indotto l’impianto di Tesla ad entrare in funzione, in meno di 4 secondi. Secondo i funzionari statali che hanno rilasciato interviste ai media locali il tempo di risposta del sistema è realmente un record e non ha confronti.
L’efficacia della batteria di Tesla è tenuta sotto controllo molto da vicino in una regione del pianeta in preda a una forte crisi energetica. Il prezzo dell’elettricità infatti, sta vertiginosamente aumentando in Australia, in particolare nel South Australia, dove, ad esempio, un’interruzione di energia elettrica avvenuta nel 2016 causò un blackout che lasciò per molto tempo 1,7 milioni di abitanti senza corrente elettrica. Poiché una delle cause principali di queste interruzioni sono le ondate di calore che inducono a un enorme consumo di energia per far funzionare i condizionatori, gli australiani guardano con terrore l’estate che sta iniziando nell’emisfero australe e di buon occhio la batteria di Tesla.
Il sistema di batterie messo a punto a Hornsdale e che utilizza la stessa tecnologia di accumulo di energia utilizzata sulle automobili elettriche di Tesla è uno dei grandi progetti di Elon Musk, che sta, tra l’altro, costruendo razzi di grande potenza per portare l’uomo nello spazio.
A marzo Musk aveva promesso con un tweet di fornire un sistema di batterie per la rete elettrica del Sud Australia entro 100 giorni e che lo avrebbe fatto gratuitamente. All’inizio di luglio il governo australiano aveva firmato un accordo con Tesla e la società energetica francese Neoen per costruire la batteria. Il primo dicembre dell’anno scorso il Sud Australia ha annunciato di aver acceso la batteria di Hornsdale.
L’energia di tali batterie viene prodotta da un vicino parco eolico e in caso di necessità può alimentare fino a 30.000 case, anche se per periodi relativamente brevi, ma sufficienti per permettere di prendere provvedimenti senza lasciare un grande numero di persone senza elettricità. Il sistema Tesla è entrato in attività anche in momenti in cui il sistema principale di produzione di energia elettrica, pur rimanendo attivo, ha mostrato fluttuazioni che avrebbero potuto portare a un blackout.
Questo interessante esperimento non è l’unico con batterie di grandi dimensioni.
Nel 2016 Tesla aveva dichiarato di aver attrezzato una piccola isola delle Samoa americane con migliaia di pannelli solari e batterie che potrebbero servire i 600 abitanti della zona rendendoli quasi totalmente indipendenti dai combustibili fossili.
Musk si è fatto avanti anche per costruire una centrale elettrica con batterie per l’isola di Portorico, colpita duramente dagli uragani dell’autunno scorso e dove l’elettricità non è ancora arrivata ovunque.
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